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{La Stampa - “Allevo lumache contro la crisi”}
La scelta di Francese: “Il riso non conviene più, meglio puntare sulla sperimentazione”floriana rullocollobiano“Chi va piano, va sano e va lontano”. Mai detto fu così veritiero per Massimo Francese che da un anno ha deciso, da buon imprenditore, di diversificare la produzione e passare dalla coltivazione di riso all’allevamento di lumache. Una sperimentazione che ha avviato nelle sue terre di Collobiano, alle spalle del castello che fu del grande condottiero Simone Avogrado, comandante dell’esercito che arrestò Fra Dolcino. Risaie un tempo ora trasformate in allevamenti, con tanto di reti e recinti per alimentare gli . “La pazienza e la tranquillità sono d’obbligo visto le tempistiche di riproduzione dell’animale - spiega Massimo, che con la moglie Paola si sono lanciati in questa nuova attività -. Per completare un ciclo ci vuole un anno. Le uova vengono depositate in estate. Dopo sei mesi i piccoli vengono messi all’ingrasso,[url=http://woolrich-outlet-online.blogspot.com]woolrich arctic parka[/url], all’esterno. La vendita dei più grandi, che devono avere un diametro di 2 cm e un peso di 12 grammi avviene l’anno successivo, con la raccolta ad ottobre. Ma anche questo è un modo per superare la crisi. Soprattutto in questo periodo dove il riso fa più difficoltà a collocarsi sul mercato”. Quindicimila metri quadrati di terra solo in serra, altri 18mila all’aperto dove l’Helix Aspersa vive, si alimenta e si riproduce. “ Un investimento da 70mila euro solo per le riproduttrici – spiega Francese -. Ma è un mercato redditizio dove possiamo arrivare a vendere quasi un milione di lumache a 10-12 euro al chilo”. Senza contare l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici, impianto che ha permesso al paese di collocarsi come il terzo produttore di energia alternativa rispetto al numero di abitanti. “L’impianto fotovoltaico produce quasi un megawatt di energia elettrica che vendiamo –continua Francese -. Un modo per rientrare della spesa che abbiamo sostenuto in questo anno”. Un progetto quello delle lumache che verrà ampliato nel corso degli anni per quello che ora è il quinto allevamento di lumache come densità del Nord Italia . “Oltre alla carne delle lumache, quella italiana è la migliore esistente sul mercato, cercheremo di creare una vera e propria filiera anche con piatti pronti da vendere – continua Paola -. In fondo se i nostri nonni usavano le lumache sia come nutrimento visto che favorisce l’eliminazione del colesterolo e sono meglio della carne, ma anche per curare le malattie come l’ulcera visto i poteri cicatrizzanti e la tosse. Senza contare il potere della bava usata contro le rughe nella cosmesi. Insomma una sperimentazione che ci fa tornare alla tradizione”.
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